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Projeto Axé

Storie di vita

Cesare de Florio La Rocca





Cesare de Florio La Rocca, fondatore di Projeto Axè

Cesare de Florio La Rocca, fiorentino (arte, estetica, cultura, irriverenza….), dal Diritto alla Filosofia, alla Teologia, al Diritto di nuovo; 72 anni dei quali 43 anni di Brasile, anni cantati, danzati, anni di pianto e grida nella foresta amazzonica; una favela di Manaus; gli incanti e le fatiche della Città Meravigliosa (Rio de Janeiro); la mancanza di angoli e le esagerazioni delle strade di Brasilia; la negritudine planetaria e provinciale di Salvador de Bahia di Tutti i Santi e tutti gli Orixàs; passando da un’organizzazione religiosa ad un organo federale, da un’agenzia internazionale a una ONG, portando con sé nel cammino del mondo sogni e desideri, passioni e malinconie; menestrello di molte sconfitte e poche vittorie. Sempre nel segno dell’infanzia e della gioventù che sono l’Axé, ossia l’energia più preziosa di una Nazione.


Silvane Suele - da menina de rua a mezzosoprano...

Ascolta Silvane in "Ombra mai fu" dal cd "Bandaxè"





Silvane Suele

Mi chiamo Silvane e ho 16 anni. Fino a sei anni fa, non volevo studiare e passavo il mio tempo sostando ai semafori chiedendo denaro per poi potermi comprare da mangiare.  Un giorno incontrai un educatore che mi invitò ad entrare all’Axé. Gli dissi che volevo pensarci, poi un giorno accettai l’invito di andare a  vedere il centro Axé, lo stesso che avrei frequentato se poi avessi accettato di entrarci. Mi innamorai del “Canteiro dos desejos” (l’Unità per bambini piccoli, dai 5 ai 12 anni), e quindi accettai di iniziare a frequentare l’Axé. Mi piaceva molto, perché avevo uno spazio dove poter giocare che non era la strada, e anche perché molti educatori e anche altri educandi mi supportavano. E soprattutto ero ritornata a scuola, ed ero molto felice di ciò.

Dopo 2 anni al “canteiro dos desejos”, decisi di andare all’Unità di danza, dove ho imparato un po’ di balletto classico, di danza moderna ed anche di danza africana.

Dopo poco, Sibele, il direttore della “Bandaxe”, notò la mia voce e mi invitò ad entrare nella banda. Mi dispiaceva lasciare la danza, tuttavia la musica è la mia vera passione, ed è ciò che so fare meglio: la musica è la mia vita, io adoro cantare.

Tra poco, saranno 3 anni che sono in  “Bandaxe”. Ho imparato, e ancora sto imparando, molte cose: sto iniziando a suonare le tastiere ed anche chitarra. Sto anche imparando canto lirico, e tutto ciò mi fa felice, è una grande esperienza, e credo sarà il mio futuro. Ringrazio tutte le persone di Axé per l’aiuto che danno a ragazzi e ragazze come me, che così hanno l’opportunità di costruirsi un futuro migliore.

Diego Jesus da Cunha - da Bahia al Boshoi...

Guarda Diego durante una lezione nella sede di Axè




Diego Jesus da Cunha




Il mio percorso con il Projeto Axé iniziò perchè mio fratello danzava con l’Axé, ed io per la prima volta andai a vedere uno spettacolo di danza. Ero così rapito che volevo prendere parte a quello spettacolo grandioso.
Così entrai nell’Unità di danza del Projeto axé, avevo 9 anni.

La mia prima lezione la tenne il Professor Elisio Pita, fu una classe di danza moderna; mi piacque così tanto che decisi di continuare a frequentare le classi di danza, e quindi andai a lezione anche dagli altri insegnanti, Dina Tourinho, Augusto Omolú and Zebrinhaa.
Alcuni mesi più tardi mi resi conto che la mia vita era totalmente cambiata, prima ero sulla strada, ora invece mi dedicavo allo studio, sia della danza che di tutte le altre materie che mi insegnavano al Centro Axé.
Gradualmente iniziavo a capire che avrei potuto vivere con la danza, e quando realizzai che un giorno avrei potuto diventare un grande ballerino, allora decisi di dedicare tutto me stesso per arrivare all’ultimo gradino, al successo, anche se sapevo che che lo sforzo sarebbe stato molto grande, e sempre più intenso.

Il mio primo obiettivo era quello di essere ammesso ai Gicá , ovvero alla Compagnia Giovane di Danza del Projeto Axé, anche per poter avere l’opportunità di danzare con mio fratello. Mi impegnai così tanto che nel 2004 fui finalmente ammesso, e solo una settimana più tardi l’insegnante Ivete Ramos mi chiamò per invitarmi a partecipare ad una coreografia che avrebbe portato in Italia. Fui molto sorpreso e soprattutto eccitato nel sapere che il mio primo spettacolo sarebbe stato fuori da Bahia, in un paese diverso, e che includesse anche mio fratello.

Nel giugno del 2004 partimmo quindi per l’Italia; io ero molto nervoso, era la prima volta che salivo su un aereo. Ma poi il nervosismo passò e fu sostituito dall’entusiasmo, specie quando nell’ultimo concerto in Italia, il Professor Augusto Omolú, che mi considerava come un figlio, venne a vederci, presentò la coreografia (di cui era autore) e alla fine mi abbracciò con tale forza che dal palco mi catapultò nel pubblico.

Quando ritornammo in Brasile, ebbi alcuni problemi con altri ragazzi del gruppo Gicá, pensai persino di lasciare la danza, ma alla fine compresi, anche con il supporto della mia insegnante Lena Garrido, che danzare era ciò che volevo e quindi continuai. L’anno dopo andammo a Brasilia, dove danzammo all’Ambasciata Italiana. Poi andammo a Rio de Janeiro, ed io compresi quanto felice io fossi grazie alla danza, grazie al Projeto Axé.

Nel 2006, mi iscrissi ad un’audizione alla Scuola del Teatro Bolshoi (sede brasiliana del famoso teatro russo Bolshoi), e benchè non mi aspettassi nulla, mi ritrovai tra i finalisti: quando seppi i risultati, mi sentii quasi imbarazzato nello scoprire che ero tra i primi 10.  Purtoppo però non avevo vinto la borsa di studio…
Ma alla fine il Projeto Axé mi aiutò ancora una volta, grazie al supporto di Marcelo Moacyr e all’intervento del fondatore e presidente Cesare La Rocca che mi ha fatto ottenere una borsa di studio dal Bolshoi e un sostegno ulteriore da un donatore privato italiano per poter vivere a Joinville, la città dove si trova il Bolshoi in Brasile.

Grazie a tutto lo studio e le classi di danza frequentate all’Axé, in questi anni sono riuscito ad emergere tra i ballerini del Bolshoi, tant’è che oggi sono appena stato riconfermato dal Bolshoi per un ulteriore anno - il mio viaggio nella danza continua…

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